GIANLUCA FAVARON, Forget About Any Non​-Gray

Favaron

Gianluca Favaron torna – questa volta su Manyfeetunder – con un disco che lo vede proseguire lungo il solco tracciato con Surfaces ed Equivalent XI, nei quali fondeva assieme i suoni di oggetti banali d’uso quotidiano ed elettronica, ottenendo Confield degli Autechre da dei cucchiai, passando poi di continuo da realtà concreta ad astrazione e viceversa, togliendoci la sete con un po’ di ambient e un po’ di glitch e confondendoci un po’ di volte quando non riuscivamo a capire se ciò che sentivamo era qualcosa che sta nel cassetto delle nostre cucine o chissà quale suono processato e stravolto. Non è il solo a fare questo gioco (mai visto un concerto dei Matmos?), per carità, del resto il noise è sempre stato spiazzamento, ma questo non è il solo gioco che fa, basta pensare alla marea ritmica montante della quarta traccia, quasi ant-zeniana, o all’uscita all’aperto dell’ultima, nella quale ci si immerge nella confusione di stimoli del mondo così com’è (o quasi), mentre prima le “cose” sembrano essere registrate in una stanza perfettamente isolata e vuota, il che forse genera l’effetto straniante, perché si toglie il contesto. Magari occorre essere un po’ più filosofi di me per farsi piacere questo Forget About Any Non-Grey, che comunque mi ha intrigato.