ENDOVEIN, Supreme Insatiable Need

Endovein

Una delle nuove uscite di questo 2013, che meriterebbe più spazio nelle webzine e nelle riviste specializzate, è l’ultimo disco degli Endovein. Vengono da Torino e suonano insieme dal lontano 2004, riuscendo ad andare avanti nonostante tutti i cambi di line up che hanno dovuto affrontare: a parte Paolo Cetani, il chitarrista, non è infatti rimasto nessuno dei fondatori. L’ultima drastica defezione è stata quella del cantante Stefano “Divano” Balma, una delle voci più acute e talentuose uscite dal thrash metal italiano degli ultimi 5-6 anni. Per fortuna hanno potuto contare sull’aiuto di Alexx Pansa, che fino a poco tempo fa suonava la chitarra nei concittadini Walpurgis Night (dediti ad un heavy metal molto classico, ora purtroppo sciolti da qualche mese). Sebbene la differenza tra queste le voci sia più che evidente, il nuovo cantante si è dimostrato perfettamente all’altezza e su questa nuova fatica non ci fa rimpiangere il precedente. Non è però solo questo elemento a far valutare più che positivamente questo Supreme Insatiable Need: tutto il gruppo sembra davvero nel massimo della forma.

La band è stata qualsi l’unica in Italia, in un periodo in cui la scuola tedesca andava per la maggiore, a riproporre il thrash americano e molto tecnico di Forbidden, Heathen e Toxik, fuso però con parti da mosh e da headbanging furioso, prese a piene mani da Anthrax e Testament. Rispetto all’esordio, Waiting For The Disaster, il songwriting è cresciuto moltissimo, riuscendo a superare i “difetti” che avevano le line-up precedenti, primo fra tutti l’eccesso di stacchi tecnici, pieni di controtempi, che spesso risultavano fuoriluogo. Così facendo, gli Endovein hanno perso un loro aspetto molto personale, ma poco utile alla rendita stilistica dei brani. Ora suonano più simili ad altre band, ma sono anche più grintosi, riuscendo finalmente a bilanciare ogni componente del loro sound. Si va dalle parti più hardcore di “No Walls, No Doors” alla melodia di “Becoming Lucifer” e agli echi maideniani nel riff di basso iniziare di “Path of No Return”. La produzione è esemplare: in un era in cui i dischi metal suonano quasi tutti nello stesso modo, in questo lavoro ogni strumento riesce a dare il meglio di sé, dandoci anche un’ idea di come siano i loro live. Era tanto tempo che non si sentiva un thrash che fosse così ben suonato e allo stesso tempo così impetuoso, è difficile non accorgersene. In questi anni di grande revival di questo genere di musica, tante sono state le band che si sono formate e dopo poco – terminato l’hype – si sono sciolte: è un enorme piacere che gli Endovein, nonostante i mille cambi di formazione, ce l’abbiano fatta a resistere. Questo è un disco che diverte dall’inizio alla fine, un lavoro maturo che chi ama sul serio il metal non può non adorare. Speriamo che il gruppo questa volta riesca a fare un vero e proprio tour europeo, che magari faccia tappa al Keep It True o all’Headbangers Open Air, eventi nei quali il nome Endovein riscuoterebbe senz’ombra di dubbio il successo meritato.

Tracklist

01. Endo (Scopic) Vein
02. S.I.N. (Supreme Insatiable Need)
03. Riot Against The Modern World
04. Becoming Lucifer
05. Daily Show
06. Path Of No Return
07. Psychosis
08. No Walls, No Doors
09. Restless Grudge
10. Consumed
11. Ignorance Grows Strong
12. My Worst Fears Came True