DYSANGELIUM, Thánatos Áskēsis

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Abbiamo già parlato dei Bölzer e degli Ascension, quest’ultima la band con cui il quintetto tedesco è in tour assieme ai neozelandesi Vassafor per una decina di date, Italia compresa (Circolo Colony, lo scorso 26 febbraio). Anche i Dysangelium hanno salutato il 2014 con un disco sotto World Terror Committee, etichetta (sempre tedesca) negli ultimi tempi inarrestabile, nonostante alcune uscite siano leggermente sottotono e godano di un hype a mio avviso inspiegabile. Le atmosfere sinistre tessute dalla band, seppur calate in tutt’altro contesto, ricordano il trademark del sopracitato duo svizzero e dei Watain di The Wild Hunt, grazie soprattutto alla voce di Sektarist 0. Tra un proiettile e l’altro, la frenesia dei migliori Absu riecheggia in brani come “Chaomega”, senza dimenticare il ritmo ossessivo del black anni Novanta. Nonostante alcune soluzioni siano apprezzabili, Thánatos Áskēsis soffre di qualche lacuna e di alcuni richiami che in certi frangenti si fanno troppo insistenti, caratteristica che invece l’ascoltatore medio sembra apprezzare. A me tutto ciò ha dato solo una forte sensazione déja-vù. Furbi i ragazzi: sfruttare questo ritorno alle sonorità dall’impronta occulta col minimo sforzo.