DELTABEAT, S/t

Deltabeat1

Li abbiamo visti in azione più volte e abbiamo già segnalato questo trio dal background eterogeneo, figlio tanto della formazione classica quanto dell’amore per suoni estremi di estrazione metal, punk e noise-rock, eppure il risultato di questo strano ibrido – una volta in studio – stupisce comunque per l’approccio tanto scarno nei suoni (pochi effetti, nessuna sovraincisione o aggiunta posticcia) quanto ricco e cangiante nella scrittura. Quasi jazz nell’impostazione libera e nell’inseguirsi degli strumenti, il debutto dei Deltabeat mostra all’ascoltatore una formazione in pieno sviluppo, in cui la sezione ritmica diventa unica protagonista sulla scena, con due bassi e una batteria a rincorrersi letteralmente lungo traiettorie sghembe che cambiano di continuo andatura e direzione. Pur senza mai perdere di vista l’evidente preparazione tecnica degli attori, le tredici tracce denotano in ogni momento la voglia di scrollarsi di dosso sovrastrutture e preconcetti per divertirsi con le note quasi fossero mattoncini Lego. Inutile precisarlo, ci vuole un po’ ad accettare un suono tanto scarno, a tratti persino nudo nel suo privarsi di ogni abbellimento formale, ma se ci si lascia coinvolgere dal ritmo e dalle linee melodiche disegnate dai Deltabeat, si riescono a scorgere le potenzialità di un’operazione che punta a riprendersi il piacere di suonare per suonare, di mettersi in gioco e lasciare che la musica si palesi nella sua forma primitiva. Nessun tribalismo o eccesso di groove, quanto piuttosto la ricerca del punto di equilibrio tra forma canzone e deriva sperimentale. Il metal torna alla ribalta nella scelta di citare i Black Sabbath, con una peculiare cover di “Electric Funeral” in guisa di mash-up con strizzata d’occhio al mondo classico, ma anche nell’ingresso della chitarra che irrobustisce “Discesa Dal Conero”, dai chiari rimandi thrash. Siamo di fronte ad un lavoro atipico e per certi versi distante dai meccanismi di fruizione odierni, che però non mancherà di attirare l’attenzione degli ascoltatori più curiosi e onnivori. Restiamo in attesa di sviluppi.

Tracklist

01. Wicked Granpa
02. Baba Yaga
03. Gammabeat
04. Studio #4
05. Tura Satana
06. Discesa Dal Conero
07. Eight-God
08. War Track
09. Electric Funeral
10. Circle Funk
11. Inferno XXXIII
12. Psycholab
13. Tabula Rasa