DEIPHAGO, Into The Eye Of Satan

Deiphago

Prosegue la marcia inarrestabile dell’etichetta americana Hells Headbangers, che con costanza e tenacia si è ritagliata uno spazio importantissimo nel variegato panorama del metal estremo. Sì, perché qui si parla di vero metal, non quelle robine annacquate con vocalizzi melodici e parti “nu” che molti (a torto) considerano la norma. Into The Eye Of Satan è “true”, niente compromessi. Com’è giusto che sia. Morte agli infedeli.
Ok, finito questo pippone che vi dà l’idea di come il sottoscritto intenda il genere, analizziamo un po’ il disco. I Deiphago sono filippini (ma vivono in Costa Rica dai primi anni Duemila) e giungono ora al traguardo delle quarta release. Il loro black/death/thrash condito da invocazioni a Satana e attacchi feroci al cristianesimo mi ha da subito conquistato. Certo, l’originalità non è di casa, ma nove pezzi senza fronzoli, sanguinolenti e sbudellacadaveri, sono l’ideale per odiare (come se ce ne fosse bisogno) ancora un po’ di più la razza umana e le aberrazioni che ha partorito. I Deiphago suonano brutali e compatti, in un tripudio di riff spaccaossa, batteria martellante, blastbeat, voce che gorgoglia, e in generale vogliono fracassarvi i padiglioni auricolari. Riuscendoci, tra parentesi, in maniera egregia: lo spossamento e il dolore che provocano sono talmente piacevoli che, una volta finito il disco, lo rimetterete su da capo. Sono quasi ipnotici nel celebrare un sound senza vie di mezzo, un calcio in culo a quella massa di decerebrati che si ostinano a farsi portatori del fuoco sacro del metallo senza averci capito un cazzo. I pezzi scorrono via che è un piacere, non c’è redenzione né alcun tipo di speranza fra questi solchi, c’è solo la consapevolezza di dover crepare nella maniera più agghiacciante possibile, fra atroci tormenti. La velocità di esecuzione è un tornado che vi investirà senza possibilità di salvezza, spellandovi vivi, mentre la registrazione impastata e melmosa contribuisce a creare ancora di più un’atmosfera malevola e di pura cattiveria. Su tutto, insomma, aleggia la presenza del Demonio, che guida i Deiphago verso territori di efferatezza e di perdizione totali.

Questi sono la prova vivente che il metal estremo gode di ottima salute e che i gruppi provenienti da aree come le Filippine, Costa Rica, Messico… sono qui per contendersi lo scettro di più maligni in circolazione. Scettro, naturalmente, grondante sangue.