Dan Lilker [Brutal Truth, Nuclear Assault, Anthrax, S.O.D.]

Dan Lilker, copertina dell'autobiografia

Qualche mese fa è arrivata una notizia che ha spiazzato un po’ tutti: Dan Lilker ha deciso di andare in pensione. Arrivato all’età di 50 anni, dopo aver passato 30 di questi a suonare in giro con innumerevoli gruppi, ha deciso che è ora di smettere di andare in tour e di avere impegni a lungo termine con band che richiedono molto tempo a disposizione. Il che vuol dire che a ottobre i Brutal Truth non esisteranno di nuovo più, ma questa volta sarà per sempre. Dan rimarrà unicamente nei Nokturnal Hellstorm e nei Blurring, le band che ha a Rochester, dove vive attualmente.

Per mia fortuna, ignaro di tutto ciò, sono riuscito miracolosamente a intervistarlo l’ultima volta che i newyorkesi sono passati per Roma, lo scorso inverno. Avevano appena finito di suonare un concerto molto intenso, lui era esausto e probabilmente in una situazione psicofisica alterata, però è stato disponibilissimo, come pochissimi possono essere dopo un live.

Lilker di per sé non ha bisogno di presentazioni. Ha letteralmente visto l’heavy metal nascere, crescere e cambiare forma. È uno dei protagonisti principali di questo genere e uno dei primissimi nomi che saltano fuori quando inizi a conoscere questo tipo di musica. Al contrario però di molti suoi colleghi della prima ondata thrash metal, pur avendo suonato davanti a migliaia di persone, non ha mai visto i veri milioni. Forse, se fosse rimasto negli Anthrax un po’ più a lungo, avrebbe fatto più soldi, ma è riuscito comunque a essere incredibilmente influente – mantenendo quasi sempre quel suono di basso corposo, scuro, tipico di molti dischi thrash degli anni d’oro – sia con i Nuclear Assault, sia con gli S.O.D, sia con i Brutal Truth, il gruppo nel quale ha passato più tempo. È uno dei pochi a potersi vantare di essere a tutti gli effetti una leggenda vivente, a poter dire di aver suonato tanti generi diversi con ottimi risultati, esibendosi con la stessa serietà sia negli stadi pieni, sia nei locali con al massimo una cinquantina di persone dentro.

Decide di mollare proprio al momento giusto, quando ormai aveva detto tutto quello che aveva da dire. Dispiace un po’ non rivedere più i Brutal Truth in giro, con tutto che i loro dischi post-reunion, Evolution Through Revolution, Endtime e il pessimo split coi Bastard Noise, erano veramente mediocri. Live però continuavano ancora ad essere delle macchine da guerra, suonando rigorosamente tre volte più veloci che su disco. Continuo a ritenere che oltre a Extreme Conditions Demand Extreme Responses e Need To Control, il loro miglior lavoro sia proprio Goodbye Cruel World, la cui prima parte è live (la seconda contiene cover e inediti).

Ecco qui l’intervista: lui, come suo solito, è stato sintetico, conciso e veloce, così nel rispondere come nel suonare.

Brutal Truth

Come vi è sembrato il concerto stasera? Siete rimasti soddisfatti dalle reazioni del pubblico?

Dan Lilker: Certo! È stato veramente un bel concerto, molto intenso, con un’ottima partecipazione da parte degli spettatori. Amiamo suonare in Italia perché la gente qui si diverte sempre molto. Sono decisamente soddisfatto dalla serata.

È uscito da poco uno split coi Bastard Noise, ma in quel disco entrambi i gruppi fanno harsh noise. Come mai questa scelta?

In realtà ci sarà un’altro split con loro, nel quale faremo grind. Abbiamo scelto di fare harsh perché non amiamo ripeterci: vogliamo ribadire che, come gruppo, amiamo fare quel che cazzo ci pare.

Cosa vi ha ispirato per questo disco?

Weed.

Solo?

Sì. Anche se di questo dovresti parlarne con Rich, è lui quello fissato con il noise nel gruppo.

Rimanendo sul tema: il vostro amore per l’erba è molto noto. Cosa preferisci fumare di solito?

Mi piace molto quella di Vancouver, è la migliore erba del mondo, ma non la puoi trovare fuori dal Canada! Qui anche devo dire che si trova roba buona: un componente di uno dei gruppi che suonano stasera la coltiva in casa, me ne ha fatto fumare un po’ e mi è piaciuta!

Ultimamente in Colorado hanno legalizzato la marijuana, credi che questo possa creare un effetto domino negli altri stati, per avere finalmente la legalizzazione in tutto il Paese?

Non lo escludo, ma c’è bisogno di un cambio di mentalità molto più forte. Probabilmente avverrà, ma molto lentamente: le industrie farmaceutiche e i produttori di alcol e tabacco stanno facendo di tutto affinché questo non avvenga.

Mi ricordo che in una vostra vecchia intervista parlavate abbastanza bene di Obama, ai tempi eletto da poco per la prima volta. Siete sempre dello stesso parere?

Ha avuto diversi problemi da affrontare, che non gli hanno reso la vita facile, però sta facendo cose buone. Noi e tanta altri nel nostro Paese continuiamo ad apprezzarlo, perché quantomeno non sta per iniziare una nuova guerra senza alcun motivo. È più intelligente di Bush, purtroppo la questione della riforma sanitaria si è rivelata un grande ostacolo per lui, ma sicuramente è più abile del suo predecessore.

Questa sera, buona parte della vostra scaletta è tratta da Extreme Conditions Demand Extreme Responses. Ormai sono passati più di vent’ anni dalla sua uscita, che ricordi hai legati alle registrazioni di quel disco?

Tanti bei ricordi! Andammo in questo nuovo studio, il Baby Monster a New York, con questo produttore inglese, Colin Richardson. Il suo obiettivo era registrare un disco che fosse più veloce di qualsiasi cosa uscita prima, ma con una produzione impeccabile, che mettesse ben in evidenza le parti di chitarra. È stata un’esperienza molto divertente: durante le registrazioni bevevamo e fumavamo, ma eravamo sempre concentrati sul lavoro da svolgere.

Il materiale tratto da Evolution Through Revolution e da Endtime è chiaramente più sperimentale rispetto al passato. Ora per i Brutal Truth è più importante sperimentare o andare più veloce possibile?

Entrambe le cose, allo stesso tempo. Non abbiamo alcuna priorità.

Sono passati trent’anni dal primo album degli Anthrax, Fistful Of Metal, nel quale hai suonato. Hai più avuto notizie di Neil Turbin?

Non lo vedo da allora! Ci siamo scritti qualche volta via email. Ai tempi fui cacciato dal gruppo perché non gli ero simpatico, ma ormai non sono più arrabbiato per questa cosa. È passato così tanto tempo.

Due anni fa la FOAD Records ha fatto uscire Crab Society North, il demo degli S.O.D.. Ci sono cose riguardo agli S.O.D che non hai mai rivelato?

Billy scorreggiava un sacco… Gli S.O.D sono un progetto nato quasi per scherzo, e quel demo lo è ancora di più. Mi ricordo che lo feci sentire a Craig dei Sick of It All e mi disse che era molto figo, così ne parlai con gli altri del gruppo e li convinsi a registrare il disco. Era noisecore, prima ancora che gli Anal Cunt lo facessero.

Il contributo di Craig fu fondamentale per gli S.O.D.?

Certo! È un mio carissimo amico, ho iniziato a suonare il basso anche grazie a lui.

Hai più incontrato Billy Milano? Non è un personaggio molto noto per avere delle idee politiche tendenti a sinistra

Sì, ci siamo visti la settimana scorsa. Lui è semplicemente un provocatore, gli piace sparare merda ovunque.

State preparando nuove cose con gli S.O.D.?

No, i ragazzi degli Anthrax sono troppo occupati.

Che ricordi hai del CBGB?

Era un posto fantastico, andavo spesso ai matinee. Ho passato molto tempo lì a bere e a vedere gruppi fighissimi come Agnostic Front, Cro-Mags, Murphy’s Law. Un gran bel periodo.

Vivi ancora a New York? Com’è cambiata la città nel corso degli anni?

Ora vivo a Rochester. A New York c’è sempre più gente, per questo mi sono trasferito: ero alla ricerca di una situazione più tranquilla.

Ci sono nuove band grind che segui?

Ce ne sono diverse dalla Svezia, come i Feastem e i Birdflesh. Apprezzo i Blockheads dalla Francia. Ce ne sono altre vecchie che sono ancora attive, come General Surgery e Rotten Sound.

Quali gruppi italiani ti piacciono?

Seguivo molto l’hc italiano degli anni d’oro, soprattutto i Raw Power. Oggi mi piacciono gli Aborym, i Cripple Bastards, gli Tsubo…..

Ci sono delle novità per quel che riguarda i Brutal Truth?

Vorremmo comporre del nuovo materiale, però vivendo tutti in città diverse è sempre difficile trovarci per provare. Ci incontriamo raramente.

Dopo questa risposta profetica, passa per caso un mio amico, arriva e gli fa: “Hey Dan, do you like doom/stoner?”. E lui: “Yes, good for smoking weed”.