CRURIFRAGIUM, Beasts In The Temple Of Satan

Avevo sentito parlare molto bene dei Crurifragium di Seattle, nello specifico del loro demo del 2015, ma non ero riuscito ad ascoltarli.

Le aspettative erano alte, forse anche a causa del nome particolarmente evocativo (il crurifragio, per chi non lo sapesse, è la pratica di spezzare le gambe dei crocifissi nel caso di agonia eccessivamente prolungata; non essendo più possibile per loro appoggiare i piedi sul “pegma”, l’iperestensione della cassa toracica causa asfissia e un veloce arresto cardiaco). La copertina del disco mi ha comunque tolto ogni dubbio sul suo contenuto: logo rosso e copertina in bianco e nero in pieno stile Chris Moyen (probabilmente è proprio sua, il tratto è identico, però non appare il suo nome sul disegno e non ho trovato conferma sul suo sito, quindi rimaniamo col punto interrogativo). Non ci si poteva aspettare altro che war-metal di derivazione Blasphemy/Beherit e a questo punto la recensione potrebbe terminare ex abrupto. La nicchia è talmente esclusiva che i fanatici hanno già perfettamente capito cosa aspettarsi e al massimo possono avere bisogno di una segnalazione più che di una recensione. Va detto che i nostri quello che fanno lo fanno molto bene, suonano con savoir-faire e sono barbarici e ottusi come il genere richiede, però, appunto, non si spostano di un micron in alcunché dal canone prestabilito. Magari ci si potrebbe aspettare un pizzico di personalità in più visto che i Crurifragium sanno suonare e che la loro “ottusità” è una scelta estetica, non una necessità dettata da manifesta incapacità tecnica. Queneau parlerebbe di esercizi di stile…