Cosa succede al Sonic Subsidence di Pompei

Riceviamo e pubblichiamo.

SONIC SUBSIDENCE 2016
Microfestival delle subculture elettroniche
30 settembre / 1° ottobre 2016
Pompeilab – Via Astolelle, Pompei (NA)

mano
mà·no/
sostantivo femminile
1. Il segmento terminale degli arti superiori, deputato a funzioni di organo prensile e tattile per cui mezzo di cui l’uomo compie gran parte delle sue opere.
2. figurativo; Aiuto, Forza, Potere, Autorità.

La Mano Pantea, simbolo apotropaico, è stata rinvenuta in un edificio Pompeiano, precisamente nel complesso archeologico dei riti magici.
Il simbolo è stato di volta in volta utilizzato in diversi contesti religiosi e iniziatici sin dalla sua comparsa attribuita al dionisiaco Culto di Sabazio (divinità dell’asia minore, compagno di Cibele), risalente al VI sec A.C.. Le prime tre dita distese e le altre due ripiegate verso il palmo  rappresentano il gesto tipico della benedictio Latina.
Inoltre la mano è lo strumento/arto principale con il quale l’uomo costruisce la propria esistenza, su cui forma e performa il suo vivere. È in questa duplice prospettiva che abbiamo scelto questo simbolo, un feticcio che allontana la negatività e allo stesso tempo è immagine del fare dinamico, prerogativa per la nostra sopravvivenza.
L’edizione 2016 del microfestival si terrà nei giorni 30 settembre e 1 ottobre presso la struttura del PompeiLab di Pompei, come nelle ultime tre edizioni.

Tra i nomi in lineup quest’anno Hydrangea, artista francese che per la prima volta porterà il suo live in Italia, r²π il nuovo progetto che unisce Retina.it, Ruhig e Prg/m, Amklon, duo di Napoli prossimi all’uscita su Boring Machines e Khymeia, progetto romano formato da Caologero Aquilina e Daniele Crocenzi, owners della Eklero Records.

Lineup:

Venerdì – start 21:00:
– Francesco Leone + Le Petit Mouck
– Khymeia
– r²π
– LKSMN & Bop

Sabato – start 21:00:
– Amklon
SEC_
– Hydrangea
– Dirton

Visual support: Andrea Majoli / Kanaka

Francesco Leone: da sempre appassionato e collezionista di dischi new wave ed EBM, collabora alla realizzazione di eventi legati all’arte elettronica, tra i quali il festival di media art Flussi. La sua selezione spazia dal post-punk alla synthwave, passando per la dark wave e l’electro.

Khymeia: “Khymeia”nasce dalla fusione di Calogero Aquilina e Daniele Crocenzi.
Un progetto che mira a far riscoprire all’ascoltatore la sua vera natura interna attraverso sonorità ricercate, profonde e oscure, esalate da sintetizzatori modulari.

r²π: un progetto a otto mani nato dalla fusione organica di Retina.it (Nicola Buono e Lino Monaco), Prg/m (Pier Giuseppe Mariconda) e Ruhig (Luigi Cicchella), tre solide realtà della techno italiana che hanno deciso di mettere insieme le loro idee in quest’ensemble olistico dove le anime sono ancora distinguibili, ma dove il tutto è più della somma delle singole parti.

LKSMN & Bop: Pietro Rianna aka Like Someone è un selector e un musicista napoletano. LKSMN sperimenta la musica come parte di un inconscio collettivo da elaborare e poi condividere con gli altri. Lo scorso marzo, a Napoli, all’Officina 99, insieme a Dave Saved e Nplgnn, apre per Andy Stott. Nel 2013 pubblica la sua prima tape, “Aboutism” su Ruzzi.
Luca Affatato aka Bop, classe 1976, produce musica da quando aveva 10 anni. Inizia a suonare, grazie a Ludo V, come dj Drum&Bass dal 1996/97, in seguito forma 16bit Suicide, duo electrorock legato all’etichetta indipendente Registrazioni Italiane con Davide Rossillo e poi Phutura, con cui si afferma sulla scena techno degli ultimi ‘90. Ha partecipato a vari eventi tra cui Analogie al Museo Madre, Fortezza da Basso Firenze, Dirty Kick, Flussi (AV), Semmai Factory Lab. Il 2016 ha visto l’uscita del suo ep “Music for Chairs” su Parachute Records, disco che ha ottenuto numerosi consensi da artisti e dalla critica di settore.

Amklon: Amklon nasce dall’incontro di Giuseppe Mascia (electronics) e Sergio Albano (aluminum guitar). La loro musica è il punto di rottura di tanti mondi solo apparentemente inconciliabili: un’architettura fatta di scuri suoni sintetici, rumorismo d’avanguardia e textures atmosferiche che si risolve in un gioco di forme inedite, un continuo smarcarsi tra organico e inorganico che esprime una pressione sonora piena di tensione e movimento. Singolarmente hanno pubblicato con label italiane e estere come Quasipop, Sincope, Scissor Tail Ed., KSV, Metzgertherapie, suonato con Rhys Chatham, Uzeda, Tetuzi Akiyama, Pascal Battus e condiviso il palco con numerosi artisti della scena elettronica internazionale. Prossimi al secondo tour in Europa e all’uscita in lp sulla label italiana Boring Machines.

SEC_: SEC_ è uno dei nuovi talenti della musica elettroacustica italiana. Improvvisatore e compositore, cerca di portare la “musica concreta” in una nuova dimensione, vicina tanto all’elettronica da club più scura quanto alla ricerca sui dispositivi in feedback. Il suo strumento principale è il registratore a bobine Revox, che usa per manipolare e deformare i materiali sonori, creando incastri imprevedibili e grotteschi, ricchi di tagli, esplosioni e suoni profondi. Oltrepassando continuamente i confini tra analogico e digitale, strutturato e improvvisato, narrativo e astratto, SEC_ è piuttosto interessato alla relazione tra “fisicità del suono”(e della sua produzione) e qualcosa che potremmo forse ancora chiamare “musicalità”.

Hydrangea: la sua techno mostra il lato più profondo ed emotivo del genere, i suoi lavori sono veri e propri gioielli dell’elettronica. Come il nome stesso evoca, il sound di Hydrangea si basa sulla natura e sulle emozioni organiche che questa le ispira e che sono alla base dei suoi suoni incantevoli ed inebrianti. A oggi ha pubblicato per etichette come Silent Season, Annulled, Natch e Dust Recordings, ricevendo moti apprezzamenti dalla stampa di settore. Nel 2015 ha pubblicato il suo album di debutto “Dawn Lights”, seguito dopo pochi mesi dal lp autoprodotto (recuperabile dal sul suo Bandcamp) “Escape From Reality”, un tributo fortemente personale e intimo alla prematura scomarsa di sua sorella.

Dirton: Dirton, noto ai più come Lorenzo Orlando, nasce il 25 dicembre del 1991 a Pompei (NA) prima che le mura antiche iniziassero a crollare. Nel 2012 decide di mettere in gioco le sue idee e le sue armonie, componendo – complice la luce soffusa della sua stanza – tutte le musiche che oggi propone al pubblico. Dallo spazio circostante raccoglie i suoni, i rumori ed il suo singolare modo di concepire musica e ritmo. Dopo la pubblicazione di vari ep, più maturi e introspettivi, Lorenzo – ormai per tutti Dirton – si concentrà su un nuovo lavoro digitale in cui la ricerca si spinge ben oltre la semplice elettronica. La caratteristica peculiare del nuovo Dirton, infatti, è la capacità di includere nei suoi progetti anche e soprattutto suoni di Abstract Hip Hop: un sostrato musicale che, di fatto, consente a Lorenzo di proporre al pubblico una vastità di generi e contaminazioni legate insieme dall’elettronica. In ogni brano le nuove idee sono condite dall’esperienza musicale ed analogica degli anni ’90.