COFFIN LUST, Manifestation Of Inner Darkness

COFFIN LUST, Manifestation Of Inner Darkness

La musica estrema è sempre stata presente in Australia. Pur essendo in un altro emisfero non ha mai avuto problemi nel farsi notare ogni qual volta partoriva qualcosa di valido. Questo mese è il turno dei Coffin Lust, duo di Victoria formato da membri ed ex membri di band molto note come Deströyer 666, Nocturnal Graves, Azazel’s Harem, Trench Hell, Funeral Twilight, Evilintent, Hobbs Angel Of Death e molte altre. Dopo un demo degno di nota come Beyond The Dark del 2012, tornano a farsi sentire con il loro primo full length, Manifestation Of Inner Darkness, la cui uscita è curata dalla Hells Headbangers, etichetta di riferimento per tutti gli appassionati del metal di stampo old school, quello che mantiene una vera rozza e primordiale.

Quest’album segna, com’era lecito aspettarsi, un punto di maturazione: il loro death metal si presenta con una forma più personale rispetto alla registrazione precedente, anche se rimangono ancorati a quanto fatto nel genere tra la fine degli Ottanta e l’inizio dei Novanta. I gruppi di riferimento rimangono sempre quelli: Nihilist, Grave, Dismember e Autopsy. Questa volta i brani seguono delle coordinate stilistiche più elaborate, per questo emergono anche sprazzi di black metal e una certa predilezione per gli Slayer di Hell Awaits. In parole povere, i territori non sembrano essere così lontani da quelli già battuti dai Deströyer 666 (nei quali suonava JR, il batterista di questo album), in cui tutti i sottogeneri del metal s’incontrano, coalizzandosi per andare in battaglia con la bandiera dell’odio. L’unica differenza è che, mentre questi ultimi hanno una vena black e speed predominante, qui il death scandinavo rimane il punto di riferimento. Rispetto a Beyond The Dark la produzione è di gran lunga migliore, anche se l’aver sostituito l’oscurità nelle chitarre con una quantità di Boss HM2 maggiore li ha un po’ penalizzati.

Manifestation Of Inner Darkness non può che fare la felicità dell’acquirente medio della Hells Headbangers, che segue queste sonorità con passione e dedizione. Gli altri non è detto che disprezzino, ma non è neanche così sicuro che si esaltino. La sufficienza è stata raggiunta, ma proprio perché il sound è valido e le idee ci sono è lecito aspettarsi di più.