CLITERATI, S/t

Credo proprio che l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America contribuirà a innalzare ulteriormente il grado di rabbia e odio che già fomentano una parte della scena hardcore americana. E siamo solo all’inizio. I Cliterati sono una sorta di all star band con membri di Poison Idea, Voetsek e Murderess e provengono da Portland, da sempre fucina dell’hardcore più do it yourself e oscuro in circolazione negli Stati Uniti. A dire il vero Ami (cantante) dei Voetsek proviene da San Francisco, ma questo è solo un dettaglio. Ciò che i Cliterati suonano è uno sferragliante e detonante hardcore punk vecchio stile, che pesca sia dalla scuola inglese dei Doom, sia dalle L7, sia dal d-beat più granitico. Il risultato sono cinque tracce sporche a cattive, in cui la fame di giustizia e di uguaglianza è palpabile. Infatti il gruppo si fa portavoce di quelle minoranze lesbo, gay, transessuali che non è che se la passino proprio bene nel nostro tanto civilizzato mondo moderno. I testi sono al vetriolo, con la voce di Ami ruggente e rabbiosa, mentre il riffing di chitarra è ficcante e coinvolgente. La sezione ritmica picchia molto duro e in generale ciò che traspare da questo ep è una certa urgenza nel voler comunicare concetti e stati d’animo per far riflettere l’ascoltatore. Personalmente apprezzo sempre tantissimo band come i Cliterati, che dimostrano ancora una volta come l’hardcore non abbia nessun tipo di problema nell’affrontare certi spinosi argomenti.