CHRISTINA VANTZOU, No. 2

Christina Vantzou

Multidisciplinare per scelta o per vocazione, la visual artist e compositrice Christina Vantzou ha saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo all’interno della Kranky (Tim Hecker, Loscil, Deerhunter, Oren Ambarchi).

Sono passati tre anni dai soundscapes eterei del suo lavoro precedente e molto di più dal finora unico titolo a nome The Dead Texan (sempre Kranky) con Adam Wiltzie (Stars Of The Lid), ma chi l’ha ascoltata non avrà probabilmente dimenticato l’eleganza delle sue musiche. A quanto pare è fondamentale dopo No. 1 avere di nuovo al proprio seguito la Magik*Magik Orchestra, riconoscibile sia per intensità esecutiva, sia per confidenza gestuale. Vantzou, anche in virtù della sua confindenza con la musica da camera, mostra ancora una volta una “maniera” di esprimersi subito riconoscibile, pura e semplice, ma non per questo meno ricercata, anzi – proprio grazie a questi spunti classici – ricca di suggestioni impressioniste. Nella brevità aforistica degli undici brani di No. 2 questa maniera si traduce in un minimalismo aureo di una trasparenza di ascolto e di un’autenticità di linguaggio quasi commoventi.

Tracklist

01. Anna Mae
02. Going Backwards To Recover That Which Was Left Behind
03. Brain Fog
04. Strange Symptoms
05. Vancouver Island
06. Sister
07. VHS
08. Arp
09. Little Darlin’ Seize The Sun
10. Vostok
11. The Magic Of The Autodidact