CELER, Without Retrospect, The Morning

Without Retrospect, The Morning

Celer è il progetto di Will Long. Come avrete forse già avuto modo di leggere, lo condivideva assieme alla moglie Dani Baquet (Chubby Wolf), purtroppo scomparsa nel 2009 all’età di 27 anni. Without Retrospect, The Morning, origina sempre dal 2009, anno nel quale Will ha raccolto field recordings in Alberta e registrato su nastro suoni di synth e piano, con l’intenzione di chiudere una trilogia intorno all’elemento acqua, composta dagli album Cursory Asperses e In Escaping Lakes. Su questi suoni Will ha applicato soprattutto l’effetto delay, come sarà chiarissimo sin dal primo ascolto di questo album, sul quale ha trovato il modo di lavorare due anni dopo mentre era nella sua casa a Tokyo, città nella quale oggi vive.

Si tratta di un’uscita Glacial Movements al cento per cento. Alcuni frangenti potranno ricordare Netherworld come altri dischi presenti sul catalogo, perché certo modo di usare il synth ed effettarlo è evidentemente connaturato a come un artista immagina coi suoni un paesaggio polare. Solo che qui è tutto portato all’estremo di rarefazione e fragilità, un’operazione che di certo non spiazza e non è innovativa, ma che è il marchio di fabbrica di Celer. Va detto che – paradossalmente – queste linee di synth che si consumano progressivamente, in epoca di disintegration loops e altra elettronica che fa dell’onirico e dell’imperfetto la sua cifra stilistica, rappresentano un po’ lo zeitgeist pur venendo in realtà da molto lontano (Thursday Afternoon di Eno, per dire?).

Celer è un progetto con una discografia molto corposa: questo “passaggio di evidenziatore” da parte di Glacial Movements potrebbe far fare una bella scoperta agli irriducibili italiani di queste sonorità.


Tracklist

01. Holdings Of Electronic Lifts
02. A Small Rush Into Exile
03. Dry And Disconsolate
04. Variorum Of Hierophany
05. A Landscape Once Uniformly White
06. Distance And Mortality
07. With Some Effort, The Sunset