Bruno Dorella presenta Transmissions IX

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Il Transmissions Festival giunge alla nona edizione. Chi segue un certo tipo di musiche saprà bene che i tipi del Bronson sono anni che si sbattono per proporre un programma di concerti degni di questo nome; non paghi delle band che di solito passano sulla riviera Adriatica, una volta all’anno ci si può godere un programma che viene naturale accostare ai migliori eventi europei. Per questa edizione la curatela (dopo quelle affidate a Stephen O’Malley, Daniel O’Sullivan, Nico Vascellari e via elencando…) è stata data a Bruno Dorella, dirvi chi è ci sembra davvero inutile. Gli abbiamo chiesto una sua presentazione personalizzata artista per artista e lui non s’è tirato indietro, anzi… Qui sotto le sue parole, che siamo certi non mancheranno di stuzzicare la vostra curiosità e vi faranno venire voglia di andare al Bronson e alle Artificerie Almagià e al MAR di Ravenna, vero?

Le musiche…

Moder: Uno degli obiettivi di questo Transmissions è dare spazio a progetti benemeriti a Ravenna, gente che sta alla pari con gli altri nomi delle rispettive scene nazionali ed internazionali. Moder ha una “street cred” pazzesca nel mondo rap. Il rap mi interessava anche per portare i giovanissimi. A tutti voi sarà capitato di andare a vedere un concerto, e rimanere magari folgorati dal gruppo spalla… Quindi Moder sarà anche un eccellente veicolo per permettere a persone giovani di entrare in contatto con la musica sperimentale. Se ne folgorerò anche uno solo, avrò vinto…

Giovanni Lami: Altro ravennate ben inserito nella scena internazionale del paesaggio sonoro e del field recording. Artista di gran rigore intellettuale, presenterà alla sua maniera il nuovo album “Bias”. Cioè, suonando qualcosa di completamente diverso, creato ad hoc per Transmissions IX.

Jaga Jazzist: Headliners della serata di venerdì, quella dei “tecnici”. Quella dedicata a chi apprezza la buona musica, fatta con competenza. Loro su questo sono ineccepibili, praticamente un’orchestra di jazzisti, compositori anche con studi classici, che si cimenta, per una volta con risultati eccellenti, con la contaminazione tra jazz, rock ed elettronica. Presentati dalla Ninja Tune, sono sicuramente il gruppo che metterà d’accordo tutti.

Nicola Ratti: Partito dal rock coi Pin Pin Sugar e i Ronin, da alcuni anni Nicola si è spostato su coordinate diverse: elettronica da ascolto, synth modulari, architetture sonore. Sta finalmente avendo un grande riconoscimento internazionale con quello che fa, ed ho voluto sottolineare questi risultati invitandolo al Transmissions IX.

Le Singe Blanc: Unico gruppo rock del festival, li ho chiamati in rappresentanza di quella nutrita schiera di gruppi che spaccano ma hanno una grande colpa: quella di non essere americani. Almeno per una volta avranno l’occasione di suonare per una platea adeguata al loro valore.

Mikky Blanco: Headliner della serata “pazza”, quella del sabato. Rapper o no, icona o no, maschio o femmina o trans o queer, certamente il suo esordio sulla lunga distanza, “Mykki”, è il disco più chiacchierato del momento. Sarà l’ago della bilancia di Transmissions IX, il live che farà discutere. Non vedo l’ora…

Azdora featuring ?Alos: Ecco un altro evento della serata “pazza”, una dozzina di signore romagnole che si improvvisano (letteralmente) musiciste black metal/noise. Da un’idea del regista svedese Markus Öhrn, con la supervisione musicale di Stefania “?Alos” Pedretti (a Transmissions sul palco in veste di ospite), Azdora ha messo a ferro e fuoco le due scorse edizioni del Festival di Santarcangelo. Anche qui, un concerto che farà discutere.

In Between: Luca Baldini è il terzo ravennate premiato per la sua attività indefessa. Il progetto In Between è particolarmente curioso perché si accompagna ad un montaggio video sul lavoro dell’incisore ravennate Giuseppe Maestri.

Klaus Legal: Un festival come Transmissions ha come scopo principale quello di far scoprire artisti sconosciuti, che altrimenti non avrebbero occasione di suonare in Italia, e rimanerne folgorati. Uno dei due nomi su cui punto tutto in questo senso è quello di Klaus Legal, francese giramondo, che usa la luce sia come fonte sonora che per creare un bellissimo immaginario post-atomico.

Feldermelder: Il secondo nome su cui punto tutto è Feldermelder, duo svizzero di musica e video molto attivo anche nel mondo dell’arte. Abbiamo suonato insieme ad un festival in Cina a maggio, e quella sera stessa li ho prenotati per Transmissions. Non so da dove partire per descriverli. E infatti non lo faccio, vi rimando direttamente al live, e poi voglio raccogliere personalmente tutte le vostre mascelle che saranno sparse sul pavimento.

Sarah Neufeld: Lei è uno di quei personaggi che mi piacciono tanto, perché è trasversale. A suo agio sui grandi palchi del pop-rock con gli Arcade Fire, nell’ambiente della sperimentazione nel suo duo col compagno Colin Stetson, così come da sola con il suo violino, come sarà per Transmissions. Mi piace l’idea che qualcuno venga a vederla perché è una star del rock, e se la ritrovi qui a suonare i delicati pezzi del suo ultimo album, “The Ridge”.

Heather Leigh: Last, ma ovviamente not least… Anzi, Heather Leigh è stato il primo nome che ho fatto quando mi è stato chiesto di curare Transmissions. Rappresenta bene il mio concetto eclettico di musica. Attiva principalmente nel mondo della musica radicale, sia in solo sia in eccellenti collaborazioni (quella con Peter Brötzmann la più recente), ha scoperto un’inattesa vena songwriting nel nuovo album I Abused Animal.

Petit Singe dj set: Hazina sta bruciando le tappe nella scena trasversale elettronica di casa nostra. Suona in contesti techno, da ascolto, ed ultimamente sostiene di fare dei dj-set hip hop, al che l’ho subito convocata per la serata con Moder, a tenervi tutti lì e farvi ballare dopo il triplo shock Azdora-Feldermelder-Mykki.

L’arte…

Tradizionalmente Transmissions è costellato da eventi d’arte, installazioni, mostre, incontri. Per questa edizione ho chiamato Marte 80 Mesh con il progetto “La Forma Del Suono”, basato sul movimento della sabbia su lastre di metallo, causato da frequenze sonore. Ogni volta un compositore viene invitato a comporre una pièce che guidi i movimenti della sabbia. Molto molto suggestivo… Silvia Bigi curerà la mostra “Echo: Last Things” con Serena Dibiase alla galleria Lilith. Adriano Zanni presenterà invece le sue splendide foto in un dilaniante bianco e nero nell’esposizione “Cosa Resta”, ed il fiore all’occhiello sarà la mostra “Printed in Providence: noise decade 2006-2016”, curata da Pippi Zornoza, sui poster della scena di Providence in quegli anni magici in cui il noise di Lightning Bolt, Prurient, Sightings, etc. aveva la Load Records come etichetta di riferimento e Providence come capitale mondiale. Quei concerti (ho avuto la fortuna di partecipare a qualcuno di questi con gli OvO) sono rimasti epocali, e l’estetica artigianale e caotica di quei poster fa scuola ancora oggi.