ACHIM WOLLSCHEID & BERNHARD SCHREINER, Calibrated Contingency

Baskaru

Alla francese Baskaru piacciono le produzioni complicate. Certi progetti a due menti son usciti bene (M.B. + E.D.A, Regolelettroniche), altri un po’ meno (Parallel41) e altri ancora sono indecifrabili, come questo Calibrated Contingency. È la registrazione di un live del 2011 tenutosi a Graz, nato dalla collaborazione tedesco-austriaca fra Achim Wollscheid (già noto come S.B.O.T.H.I. e Non Toxique Lost) e Bernhard Schreiner, artista di tutto rispetto per quel che riguarda le installazioni sonore (e non solo). Il titolo si deve al fatto che i due musicisti – attraverso giochi di frequenze elettriche che collidono, attrazioni magnetiche, deflagrazioni neuronali, sverniciate ad aria compressa, silice abrasiva, geroglifici e glitcherie varie – interagiscono fra loro costruendo un complesso meccanismo radiotrasmittente dotato di un solo microchip alieno, capace però di comunicare soltanto con linguaggi sofisticati e incomprensibili, che finiscono per causare cortocircuiti emozionali. Nonostante i pochi e brevissimi passaggi violenti e sulfurei siano ben costruiti e inseriti al posto giusto, al disco manca la struttura, lo scheletro che dà uniformità e rigidità, qualcosa che sia stabilizzante. Per farla breve: fra i due c’è sicuramente tessuto connettivo, ma c’è carenza di collagene. Ascolto difficile, rientra in quel filone di sperimentalismo, raffinata elettronica e avanguardia tedesca di fine anni Ottanta, sulla quale (ma prendetelo a titolo informativo) venne pubblicata una storica compilation dal titolo Neue Deutsche Post Avantgarde (1988), dove è presente (oltre al nostro Wollscheid) la crema di quella fervida scena, come H.N.A.S., Gerechtigkeits Liga, P16.D4, ma soprattutto i Cranioclast (che poi sono gli unici che riesco a gestire mentalmente).